Conto corrente e fattura
Thread poster: Serena Marangoni
Serena Marangoni
Serena Marangoni  Identity Verified
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Mar 2, 2017

Mi sono state date informazioni contrastanti e chiedo a voi perché molti qui sono come me nel regime forfettario.
Io ho un controcorrente co-intestato che è il mio conto personale. Mi han detto che come libero professionista non mi serve un conto dedicato all'attività, e la cosa mi torna comoda perché il co-intestatario (mio padre) lavora in banca e ho delle condizioni agevolate.
Fino a prima di aprire l'attività, quando avevo contanti da lavoretti vari (in genere cifre irriso
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Mi sono state date informazioni contrastanti e chiedo a voi perché molti qui sono come me nel regime forfettario.
Io ho un controcorrente co-intestato che è il mio conto personale. Mi han detto che come libero professionista non mi serve un conto dedicato all'attività, e la cosa mi torna comoda perché il co-intestatario (mio padre) lavora in banca e ho delle condizioni agevolate.
Fino a prima di aprire l'attività, quando avevo contanti da lavoretti vari (in genere cifre irrisorie) li facevo versare a lui.
Ora vorrei cominciare a fatturare in regola anche tutte le attività extra, come corsi di lingua e ripetizioni, anche perché così non dovrei preoccuparmi di questi versamenti. Però il commercialista mi ha detto che per le fatture sarebbe meglio accettare solo pagamenti tracciabili. Ovviamente, già le persone quando dico che voglio fargli fattura mi guardano allibite e mi dicono subito "no, no, perché? A me non serve", figuriamoci se posso chiedere il bonifico per cifre che al massimo raggiungono i 70-80€.

Quindi mi hanno consigliato di non tenerne traccia, e aprire un secondo conto corrente solo per l'attività, dove non fare alcun versamento in contanti.
Io stavo pensando che se mantengo una contabilità trasparente, anche con fatture e contanti, e un conto unico, sia comunque tutto più semplice, e dovesse mai esserci una verifica, sarei cmq in regola.
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Luisa Tono
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Fatture Mar 2, 2017

Ciao,
condivido: massima trasparenza e tracciabilità dei pagamenti. Se gli importi sono esigui io in genere io fatturo a fine mese per lo stesso cliente, cumulando gli importi di diversi progetti di traduzione, così il cliente bonifica una somma più consistente. In ogni caso mi è successo di inviare fattura e ricevere bonifico anche per soli 20 euro.
Può aver luogo il pagamento in contanti, avendo cura di segnare sulla fattura per il commercialista l'avvenuto pagamento in contan
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Ciao,
condivido: massima trasparenza e tracciabilità dei pagamenti. Se gli importi sono esigui io in genere io fatturo a fine mese per lo stesso cliente, cumulando gli importi di diversi progetti di traduzione, così il cliente bonifica una somma più consistente. In ogni caso mi è successo di inviare fattura e ricevere bonifico anche per soli 20 euro.
Può aver luogo il pagamento in contanti, avendo cura di segnare sulla fattura per il commercialista l'avvenuto pagamento in contanti ma, ripeto, non dovrebbe essere la prassi.
Anche per corsi e ripetizioni, emetti fattura unica o fattura di acconto seguita a fine corso dalla fattura di saldo ma prediligi il bonifico, se possibile.

Ciao!
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Fiona Grace Peterson
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Controlli Mar 2, 2017

Purtroppo siamo in Italia, ed è possibile che vengono effettuati dei controlli. In teoria uno dovrebbe avere un conto dedicato per l'attività, ed accettare solo pagamenti tracciabili. Se effettuano questi controlli e ci sono dei pagamenti senza fattura, ci potrebbero essere dei problemi.


Serena Marangoni wrote:

Ovviamente, già le persone quando dico che voglio fargli fattura mi guardano allibite e mi dicono subito "no, no, perché? A me non serve", figuriamoci se posso chiedere il bonifico per cifre che al massimo raggiungono i 70-80€.



Forse è arrivato il momento di esigere quello che ti spetta, e di essere trattato con rispetto dai tuoi clienti. E' chiaro che a molte persone piace pagare meno, ma la professionista qui sei tu, e sei tu che detta le regole, non loro. Se non vogliono la fattura, allora sarebbe giusto che andassero altrove. Potresti rimanere stupita da quanto cambia in positiva la tua mentalità quando agisci non più da persona che fa dei "lavoretti vari", ma un professionista che lavora bene, offre un servizio di qualità, ed esige di essere trattata di conseguenza.

Good luck!!


 
Serena Marangoni
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I dubbi restano... Mar 7, 2017

L'obbligo di un conto corrente dedicato c'è solo per le ditte, non per i professionisti, quindi non capisco perché poi si consigli comunque un conto extra.

Per quanto riguarda i pagamenti, era una battuta, è ovvio che se voglio far fattura la faccio, ma non è proprio plausibile che io chieda i pagamenti in bonifico. Un esempio è quando faccio ripetizioni a privati, persone che magari vedo 1-2 volte al mese, sia per arrotondare sia perché semplicemente mi piace. Come faccio a
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L'obbligo di un conto corrente dedicato c'è solo per le ditte, non per i professionisti, quindi non capisco perché poi si consigli comunque un conto extra.

Per quanto riguarda i pagamenti, era una battuta, è ovvio che se voglio far fattura la faccio, ma non è proprio plausibile che io chieda i pagamenti in bonifico. Un esempio è quando faccio ripetizioni a privati, persone che magari vedo 1-2 volte al mese, sia per arrotondare sia perché semplicemente mi piace. Come faccio a questa gente a chiedere di farmi un bonifico? È assurdo. Allora è proprio vero che si è costretti a evadere, ma va contro tutto i miei principi.
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Mirko Mainardi
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Limite di 3000 euro Mar 7, 2017

Magari sbaglio... ma io sapevo che in passato era possibile pagare in contanti fino a 1000 euro, portati a 3000 con la legge di stabilità 2016. Da un punto di vista fiscale/tributario, secondo me potresti emettere fattura, farti pagare in contanti e poi versare tu stessa quella somma (esatta) sul conto corrente, in modo che, anche in caso di controlli, i funzionari dell'AdE possano individuare le varie somme relative alle fatture emesse.

Se ci pensi bene non ha molto senso, ma del
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Magari sbaglio... ma io sapevo che in passato era possibile pagare in contanti fino a 1000 euro, portati a 3000 con la legge di stabilità 2016. Da un punto di vista fiscale/tributario, secondo me potresti emettere fattura, farti pagare in contanti e poi versare tu stessa quella somma (esatta) sul conto corrente, in modo che, anche in caso di controlli, i funzionari dell'AdE possano individuare le varie somme relative alle fatture emesse.

Se ci pensi bene non ha molto senso, ma del resto la burocrazia italiana raramente ce l'ha...

Comunque sia, hai già ricevuto un parere dal tuo commercialista, che in teoria dovrebbe sapere meglio della maggior parte di noi come funzionano (o non funzionano...) queste cose...

P.S. Un esempio trovato online: http://goo.gl/KuoQGw
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Dragomir Kovacevic
Dragomir Kovacevic  Identity Verified
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fattura + marca da bollo da 2 euro Mar 7, 2017

I clienti finali possono sempre stare tranquilli, perché IVA da 22% non si applica nel tuo Regime Forfettario, l'importo del tuo servizio non è maggiorato per 22% che possono risultare alti per qualcuno; in linea di massima, potresti dare uno sconto per questi 2 euro. Sulla fattura per il cliente scrivi "pagato" e la data, così come sul tuo esemplare che va tenuto in archivio. Non sei obbligata a chiedere il bonifico.

Per quanto riguarda gli importi alti, sia per i servizi di tra
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I clienti finali possono sempre stare tranquilli, perché IVA da 22% non si applica nel tuo Regime Forfettario, l'importo del tuo servizio non è maggiorato per 22% che possono risultare alti per qualcuno; in linea di massima, potresti dare uno sconto per questi 2 euro. Sulla fattura per il cliente scrivi "pagato" e la data, così come sul tuo esemplare che va tenuto in archivio. Non sei obbligata a chiedere il bonifico.

Per quanto riguarda gli importi alti, sia per i servizi di traduzione o insegnamento linguistico, sia per tutti altri importi di alto valore (affitto, spese condominiali, altro), queste stesse persone sono obbligate a pagare con bonifico o carta di credito, tutti lo sono.

Serena Marangoni wrote:

L'obbligo di un conto corrente dedicato c'è solo per le ditte, non per i professionisti, quindi non capisco perché poi si consigli comunque un conto extra.

Per quanto riguarda i pagamenti, era una battuta, è ovvio che se voglio far fattura la faccio, ma non è proprio plausibile che io chieda i pagamenti in bonifico. Un esempio è quando faccio ripetizioni a privati, persone che magari vedo 1-2 volte al mese, sia per arrotondare sia perché semplicemente mi piace. Come faccio a questa gente a chiedere di farmi un bonifico? È assurdo. Allora è proprio vero che si è costretti a evadere, ma va contro tutto i miei principi.


[Edited at 2017-03-07 09:29 GMT]
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Giuseppe C.
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Troppi dubbi Mar 7, 2017

1) Se emetti notula o fattura, fino a € 2.999,00 puoi tranquillamente incassare in contanti e non esiste nessun obbligo di tracciabilità bancaria, ma solo quello di emettere notula o fattura e quelli previsti in materia di dichiarazione dei redditi.

2) Se invece hai partita IVA e devi incassare alcune fatture tramite bonifico dovresti evitare i conti cointestati. Dovresti avere un conto corrente intestato solo a te facente capo alla tua attività professionale, con cui potrai ric
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1) Se emetti notula o fattura, fino a € 2.999,00 puoi tranquillamente incassare in contanti e non esiste nessun obbligo di tracciabilità bancaria, ma solo quello di emettere notula o fattura e quelli previsti in materia di dichiarazione dei redditi.

2) Se invece hai partita IVA e devi incassare alcune fatture tramite bonifico dovresti evitare i conti cointestati. Dovresti avere un conto corrente intestato solo a te facente capo alla tua attività professionale, con cui potrai ricevere i compensi relativi alle fatture e versare eventualmente quanto incassato per i pagamenti in contanti, ma nessuno ti obbliga a versare in questo conto quanto incassato in contanti, e da cui potrai comunque prelevare per qualsiasi tipo di spesa, relativa all'attività professionale o personale e familiare..

3) Conserva gli scontrini di qualsiasi acquisto effettuato (questo vale per qualsiasi contribuente)

4) La legge prevede anche che, se dotato di partita IVA, tu possieda un POS per permettere di far pagare anche mediante carta di debito (Bancomat) o di credito, ma non è al momento prevista alcuna sanzione per chi non si adegua.



Serena Marangoni wrote:

Mi sono state date informazioni contrastanti e chiedo a voi perché molti qui sono come me nel regime forfettario.
Io ho un controcorrente co-intestato che è il mio conto personale. Mi han detto che come libero professionista non mi serve un conto dedicato all'attività, e la cosa mi torna comoda perché il co-intestatario (mio padre) lavora in banca e ho delle condizioni agevolate.
Fino a prima di aprire l'attività, quando avevo contanti da lavoretti vari (in genere cifre irrisorie) li facevo versare a lui.
Ora vorrei cominciare a fatturare in regola anche tutte le attività extra, come corsi di lingua e ripetizioni, anche perché così non dovrei preoccuparmi di questi versamenti. Però il commercialista mi ha detto che per le fatture sarebbe meglio accettare solo pagamenti tracciabili. Ovviamente, già le persone quando dico che voglio fargli fattura mi guardano allibite e mi dicono subito "no, no, perché? A me non serve", figuriamoci se posso chiedere il bonifico per cifre che al massimo raggiungono i 70-80€.

Quindi mi hanno consigliato di non tenerne traccia, e aprire un secondo conto corrente solo per l'attività, dove non fare alcun versamento in contanti.
Io stavo pensando che se mantengo una contabilità trasparente, anche con fatture e contanti, e un conto unico, sia comunque tutto più semplice, e dovesse mai esserci una verifica, sarei cmq in regola.
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Manuela Dal Castello
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Non è che stai confondendo le cose? Mar 7, 2017

Serena Marangoni wrote:

Mi sono state date informazioni contrastanti e chiedo a voi perché molti qui sono come me nel regime forfettario.
Io ho un controcorrente co-intestato che è il mio conto personale. Mi han detto che come libero professionista non mi serve un conto dedicato all'attività, e la cosa mi torna comoda perché il co-intestatario (mio padre) lavora in banca e ho delle condizioni agevolate.
Fino a prima di aprire l'attività, quando avevo contanti da lavoretti vari (in genere cifre irrisorie) li facevo versare a lui.
Ora vorrei cominciare a fatturare in regola anche tutte le attività extra, come corsi di lingua e ripetizioni, anche perché così non dovrei preoccuparmi di questi versamenti. Però il commercialista mi ha detto che per le fatture sarebbe meglio accettare solo pagamenti tracciabili. Ovviamente, già le persone quando dico che voglio fargli fattura mi guardano allibite e mi dicono subito "no, no, perché? A me non serve", figuriamoci se posso chiedere il bonifico per cifre che al massimo raggiungono i 70-80€.

Quindi mi hanno consigliato di non tenerne traccia, e aprire un secondo conto corrente solo per l'attività, dove non fare alcun versamento in contanti.
Io stavo pensando che se mantengo una contabilità trasparente, anche con fatture e contanti, e un conto unico, sia comunque tutto più semplice, e dovesse mai esserci una verifica, sarei cmq in regola.


Ma scusa sai, non capisco cosa c'entri il conto con la documentazione contabile. Se fatturi le ripetizioni, ti pagano e il pagamento da qualche parte risulta, sia che tu versi il contante nel conto, che ti ricarichino il telefonino o che ti facciano un bonifico.
Se non le fatturi, sono problemi fiscali tuoi, indipendentemente da come ti paghino.
Non so che differenza faccia a un cliente avere la fattura o no, visto che è esente da IVA e da ritenuta d'acconto, loro se la mettono via e basta...


 
Fiona Grace Peterson
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Articolo utile Mar 7, 2017

Ho trovato un'articolo recente che potrebbe chiarire alcune cose.

http://www.laleggepertutti.it/127915_versamenti-e-prelievi-sul-conto-corrente-quali-rischi


 
Fiona Grace Peterson
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Superpoteri Mar 8, 2017

Serena Marangoni wrote:

Per quanto riguarda i pagamenti, era una battuta, è ovvio che se voglio far fattura la faccio,



Come traduttrice ho sviluppato molti superpoteri, ma la capacità di leggere i pensieri ancora no. Noi possiamo solo darti una risposta basata sull'informazioni che ci fornisci.

Serena Marangoni wrote:

non è proprio plausibile che io chieda i pagamenti in bonifico. Un esempio è quando faccio ripetizioni a privati, persone che magari vedo 1-2 volte al mese, sia per arrotondare sia perché semplicemente mi piace. Come faccio a questa gente a chiedere di farmi un bonifico? È assurdo.


Io non credo che ci sia nessuno in Italia che non abbia in qualche momento accettato un pagamento in "nero". Ma io continuo a sostenere che devi decidere tu come vuoi gestire la tua attività. Se vuoi continuare a ricevere dei pagamenti piccoli da volta in volta, non te lo vieta nessuno. Se invece preferisci fare le cose in regola, allora comportati di conseguenza; ti fai fare dei bonifici per delle somme più sostanziose, magari una volta ogni mese o due. Se io faccio un lavoro di traduzione per la mia tariffa minima, 35€ per esempio, mi faccio pagare tramite bonifico ed emetto fattura. Non vedo dove sta il problema.


 


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