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Riflessioni sul mestiere di traduttore/interprete
Thread poster: Laura Di Croce
Laura Di Croce
Laura Di Croce
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Oct 29, 2009

Stavo leggendo un po' di vecchi topic e post qui sul forum (dato che sono nuova, per ambientarmi un po' =D) e sono incappata in alcune discussioni riguardanti la concorrenza dei traduttori principianti coi loro prezzi stracciati e altre cose di questo genere e mi è venuta un po' di tristezza/rabbia pensando a una cosa che mi è successa il mese scorso.

Premetto che ho quasi finito l'università, mi manca solo la laurea specialistica.
Durante il corso di studi mi è capitato d
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Stavo leggendo un po' di vecchi topic e post qui sul forum (dato che sono nuova, per ambientarmi un po' =D) e sono incappata in alcune discussioni riguardanti la concorrenza dei traduttori principianti coi loro prezzi stracciati e altre cose di questo genere e mi è venuta un po' di tristezza/rabbia pensando a una cosa che mi è successa il mese scorso.

Premetto che ho quasi finito l'università, mi manca solo la laurea specialistica.
Durante il corso di studi mi è capitato di fare qualche lavoretto avente a che fare con le lingue che sto studiando e qualche lavoretto che non ci azzeccava un bel niente (e pure pagati benino, fortunella, di questi tempi...). Tra le varie cose, c'è stato un lavoretto che ho fatto per dei giapponesi, durante il quale mi è capitato anche di dover fare attività, non tanto di interpretariato che non sarei mai in grado, ma di mediazione, "traducendo" o riferendo quello che voleva dire la signora italiana alla signora giapponese e viceversa.
Diciamo che me la sono cavata, giusto perché la conversazione non era relativa a cose specialistiche.
Il mese scorso la signora italiana mi richiama e mi offre un lavoro di interpretariato giapponese-italiano per un incontro di qualche ora con dei giapponesi.
........ a me?!

Naturalmente ho rifiutato il lavoro, perché mi rendo conto di non avere le capacità linguistiche per fare l'interprete.
Però, ci ho riflettuto su e ho pensato: questa signora deve avere un fegato di ferro (e un portafoglio quasi vuoto) per proporre un lavoro di interpretariato a una che ancora non ha nemmeno finito di studiare e che non ha la più pallida idea di dove si cominci per fare l'interprete.
Un lavoro di traduzione avrei anche potuto farlo, perché qualche esperienza di traduzione alle spalle ce l'ho e perché effettivamente mi piacerebbe poter continuare su questa strada e fare quanta più esperienza possibile, però... voglio dire: sarà che le sono sembrata una persona affidabile che se la sa cavare un po' col giapponese, ma davvero vuole rischiare figuracce facendo fare l'interprete a una persona che non è professionalmente in grado di farla solo per risparmiare?
Io non so quanto prenda un interprete professionista, ma vale davvero la pena rischiare con una studentessa universitaria al posto dell'interprete di professione?



[Edited at 2009-10-29 20:44 GMT]
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Anna Lanave
Anna Lanave  Identity Verified
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Due spunti di riflessione Oct 29, 2009

Giusto due spunti di riflessione, velocissimi, perché nonostante l'ora sto lavorando.

a. Sei sicura di non essere in grado di offrire un buon servizio di interpretazione per qualche ora? Se sei stata in grado di offrire alla tua cliente la "mediazione", perché pensi che non riusciresti ad offrire un interpretariato adeguato? Evidentemente la signora non è del tuo stesso parere e ti ha richiamata perché si è trovata bene, nonostante le tue _eventuali_ carenze.

b. Se
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Giusto due spunti di riflessione, velocissimi, perché nonostante l'ora sto lavorando.

a. Sei sicura di non essere in grado di offrire un buon servizio di interpretazione per qualche ora? Se sei stata in grado di offrire alla tua cliente la "mediazione", perché pensi che non riusciresti ad offrire un interpretariato adeguato? Evidentemente la signora non è del tuo stesso parere e ti ha richiamata perché si è trovata bene, nonostante le tue _eventuali_ carenze.

b. Sei sicura che la signora non avesse un professionista migliore a sua disposizione oppure che volesse proprio sfruttare te? Avete parlato di retribuzione?

Sai, mancano molti elementi al tuo discorso per darti un parere.

Anna
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Daniele Martoglio
Daniele Martoglio  Identity Verified
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Non è che magari ti valuti troppo poco? Oct 29, 2009

Laura Di Croce wrote:
Premetto che ho quasi finito l'università, mi manca solo la laurea specialistica.


Se hai quasi finito l'università e hai studiato giapponese, forse non stai cosi male..

Laura Di Croce wrote:
...durante il quale mi è capitato anche di dover fare attività, non tanto di interpretariato che non sarei mai in grado, ma di mediazione, "traducendo" o riferendo quello che voleva dire la signora italiana alla signora giapponese e viceversa. Diciamo che me la sono cavata, giusto perché la conversazione non era relativa a cose specialistiche.


Certo. La macchina di Giuseppe era rotta, l'ha portata da Mario che ha aperto il cofano e ha fatto delle cose e alla fine la macchina funzionava bene. Però non è che Mario ha fatto il meccanico, non sarebbe mai in grado, ha fatto solo "l'aggiustatore di automobili"...

Laura Di Croce wrote:
Il mese scorso la signora italiana mi richiama e mi offre un lavoro di interpretariato giapponese-italiano per un incontro di qualche ora con dei giapponesi. ........ a me?!
Naturalmente ho rifiutato il lavoro, perché mi rendo conto di non avere le capacità linguistiche per fare l'interprete. Però, ci ho riflettuto su e ho pensato: questa signora deve avere un fegato di ferro (e un portafoglio quasi vuoto) per proporre un lavoro di interpretariato a una che ancora non ha nemmeno finito di studiare e che non ha la più pallida idea di dove si cominci per fare l'interprete. Un lavoro di traduzione avrei anche potuto farlo, perché qualche esperienza di traduzione alle spalle ce l'ho e perché effettivamente mi piacerebbe poter continuare su questa strada e fare quanta più esperienza possibile, però... voglio dire: sarà che le sono sembrata una persona affidabile che se la sa cavare un po' col giapponese, ma davvero vuole rischiare figuracce facendo fare l'interprete a una persona che non è professionalmente in grado di farla solo per risparmiare?


Secondo me hai perso un'ottima occasione. Ti posso assicurare che nel mondo del lavoro trovi:

A) - gente incompetente che pensa di lavorare benissimo
B) - gente competente che pensa - a ragione - di lavorare bene

Fuori dal mondo del lavoro, trovi il terzo gruppo:

C) - Gente competente che pensa di non saper lavorare.

Sinceramente non so se mi fa rabbia più il primo gruppo, o il terzo. Almeno se i terzi sostituissero i primi, i poveri secondi avrebbero colleghi di livello attorno a se, il che fa sempre bene...

Forse tu Laura ti fai troppi scrupoli, e l'incarico lo ha preso uno che sa il giapponese un decimo di te, ma con la faccia tosta tripla


 
Cristina Lo Bianco
Cristina Lo Bianco  Identity Verified
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Qualità o non qualità? Oct 30, 2009

Ciao Laura,

condivido gli interventi degli altri colleghi: forse ti manca un po' di sicurezza, devi imparare a non sottovalutare le tue capacità.
Capisco però quello che vuoi dire: si ha l'impressione che alcuni (molti?) clienti non ci tengano poi troppo alla qualità.

Anch'io, che ho un po' più esperienza di te ma non molta, mi sento un po' angustiata da questo problema delle tariffe: i clienti (pochi?) che davvero cercano la qualità non hanno nessun interes
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Ciao Laura,

condivido gli interventi degli altri colleghi: forse ti manca un po' di sicurezza, devi imparare a non sottovalutare le tue capacità.
Capisco però quello che vuoi dire: si ha l'impressione che alcuni (molti?) clienti non ci tengano poi troppo alla qualità.

Anch'io, che ho un po' più esperienza di te ma non molta, mi sento un po' angustiata da questo problema delle tariffe: i clienti (pochi?) che davvero cercano la qualità non hanno nessun interesse a rischiare con un principiante, cercheranno un traduttore esperto e lo pagheranno per quello che vale. Tutti gli altri, daranno il lavoro a chi offre la tariffa più bassa. E io, povera principiate, cosa faccio? Abbasso le tariffe pur di lavorare, e così mi faccio una fama di traduttrice mediocre/scadente? Oppure cerco di farmi pagare per quello che valgo e me ne sto a casa a girare i pollici? Suppongo che ci sia una via di mezzo, ma sto ancora cercando di trovarla.

Anch'io leggo molto nei forum di ProZ per cercare di capire come funziona questo mondo della traduzione. All'inizio mi sono sentita confortata: ho visto persone che, dopo qualche anno di gavetta, si sono costruite una professione solida e appagante, persone che riescono a vivere di traduzione e a mantenerci una famiglia! A volte però mi assale il timore che le cose stiano cambiando, che le traduzioni automatiche e altri sistemi che consentono a chiunque di fabbricarsi una traduzione più o meno accettabile, finiscano per rendere superflua la figura del traduttore professionista.

Qualche tempo fa ho trovato sul sito di Langit queto testo tratto da un messaggio di un collega, Simon Turner: http://www.vernondata.it/langit/come_fare.html
Mi è stato di grande ispirazione. Spero che aiuti anche te.

Ciao,
Cristina
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Mariella Bonelli
Mariella Bonelli  Identity Verified
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Grazie Oct 30, 2009

Cristina Lo Bianco wrote:

Qualche tempo fa ho trovato sul sito di Langit queto testo tratto da un messaggio di un collega, Simon Turner: http://www.vernondata.it/langit/come_fare.html
Mi è stato di grande ispirazione. Spero che aiuti anche te.


Grazie per la segnalazione. Bravo Simon.


 
Hilary Bruce
Hilary Bruce  Identity Verified
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Grazie anche da parte mia Oct 30, 2009

Grazie Cristina. Un link molto utile e interessante.

 
Agnès Levillayer
Agnès Levillayer
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Parlare con il cliente Oct 30, 2009

Laura Di Croce wrote:
Naturalmente ho rifiutato il lavoro, perché mi rendo conto di non avere le capacità linguistiche per fare l'interprete.


Rinunciare a un lavoro si può ed è doveroso se uno non si sente all'altezza.
Personalmente apprezzo l'umiltà (sempre ma soprattutto nei traduttori/interpreti alle prime armi).
Tuttavia, come ha detto bene chi mi precede, contrariamente a quanto dici non c'è niente di "naturale" o "ovvio" (quando si possiede già una formazione) se non si è chiesto prima al cliente di cosa eventualmente ha bisogno. Da come ci esponi la cosa, non l'hai fatto e forse hai perso una buona occasione.

Un traduttore "navigato" non si crea problemi a partire all'avventura per un interpretariato perché sa che sarà in grado di passare dal capannone dove si deve fare il collaudo dell'impianto, presenti responsabile e tecnici della grossa ditta straniera con la penna rossa in mano, alla console del tecnico elettronico perché si sono resi conto che il SW è stato tradotto dio solo sa dove e da chi e non si capisce niente e bisogna valutare quanto serve per rimediare, alla sala riunioni per valutare dei punti del contratto dove c'è un po’ di attrito, e poi al ristorante raffinato dove bisogna carpire i gusti, e che è spesso il momento clou per arrotondare gli angoli e valutare chi si ha davanti. Personalmente me la sento perché ho 25 anni alle spalle, perché ho tradotto una valanga di manuali tecnici ma anche contratti molto complessi e che so muovermi anche dal punto di vista delle relazioni umane (ma in questo non c’entrano l’età o l’esperienza)...
Posso capire che questo tipo di gimkhana non sia alla portata di tutti: è meglio avere il dubbio prima che rendersi conto sul posto che l'incarico è complesso.

Ecco perché è importante chiedere al cliente cosa vuole (a volte non lo sa bene nemmeno lui e si devono fare domande mirate).
Questa cosa è fondamentale anche quando si fa una traduzione scritta tra l’altro, non per dare la scelta tra una traduzione di serie A o di serie B, ovviamente, ma semplicemente per ottimizzare la spesa del cliente. Iin questa ottica, difondo spesso presso i miei clienti questo pdf: http://www.aiti.org/guida_servizi_traduzione.html (o la versione originale in francese secondo i casi). Sono sempre stata ringraziata in modo sincero per questo gesto (che non costa niente) e tantissime volte mi è stato detto che a certi aspetti non avevano mai pensato in modo chiaro mentre sono importantissimi.


 
Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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davvero non capisco... Oct 30, 2009

si parla tanto di professionalità in questo forum - con gente che si inalbera all'ennesima potenza - e poi si consiglia a una neolaureata - con nessuna esperienza di interpretariato - di buttarsi? Sono esterrefatto...

 
Laura Di Croce
Laura Di Croce
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Grazie a tutti! Oct 30, 2009

Innanzitutto, ringrazio tutti per l'incoraggiamento e i consigli! =)

Avete sicuramente ragione sul fatto che dovrei provare a buttarmi e a non farmi prendere troppo dall'insicurezza, ma è anche vero che non ho avuto molte occasioni fino ad ora per parlare giapponese e la mancanza di terminologia specialistica non aiuta molto la mia autostima, anche se ci sto lavorando, quindi in giapponese non me la sentirei di andare oltre la mediazione linguistica in ambiti generali (diaciamo che
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Innanzitutto, ringrazio tutti per l'incoraggiamento e i consigli! =)

Avete sicuramente ragione sul fatto che dovrei provare a buttarmi e a non farmi prendere troppo dall'insicurezza, ma è anche vero che non ho avuto molte occasioni fino ad ora per parlare giapponese e la mancanza di terminologia specialistica non aiuta molto la mia autostima, anche se ci sto lavorando, quindi in giapponese non me la sentirei di andare oltre la mediazione linguistica in ambiti generali (diaciamo che finché si tratta di dare una mano a recuperare degli strumenti o finché si tratta di discutere sulla dislocazione di cartelloni pubblicitari posso farcela). Magari con altre lingue me la sarei sentita di più e mi sarei buttata. Sul giapponese ho ancora bisogno di lavorare.

Leggendo poi i vostri consigli e i vostri commenti, mi sono anche resa conto di quanto ingenua e alle prime armi io sia nel campo della trattativa lavorativa, perché effettivamente, pur avendo chiesto informazioni sull'incontro non sono andata molto nel dettaglio con faccende come retribuzione, location e altre cose del genere. Comunque si sarebbe trattato di un incontro in cui c'era da accompagnare in una visita dei giapponesi e, fra una risata e l'altra, si sarebbe parlato un po' di affari, solo che la signora non ha voluto specificarmi altro, dicendo che mi avrebbe fatto sapere di più solo se avessi accettato il lavoro.
Poi non so... di solito funziona così?
Ti dicono tutto solo se accetti il lavoro?

Forse tu Laura ti fai troppi scrupoli, e l'incarico lo ha preso uno che sa il giapponese un decimo di te, ma con la faccia tosta tripla


Effettivamente il mio grande problema è sempre stato la mancanza di faccia tosta.


[Edited at 2009-10-30 13:46 GMT]
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Cristina Lo Bianco
Cristina Lo Bianco  Identity Verified
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Professionale e non professionale Oct 30, 2009

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

si parla tanto di professionalità in questo forum - con gente che si inalbera all'ennesima potenza - e poi si consiglia a una neolaureata - con nessuna esperienza di interpretariato - di buttarsi? Sono esterrefatto...


Io non me ne intendo di interpretariato, però secondo me c'è una via di mezzo:

non professionale sarebbe per Laura accettare la proposta della signora fingendo una competenza e un'esperienza che non ha;

professionale sarebbe far presente alla signora la poca esperienza e, se lei nonostante tutto insiste nella proposta (perché vuole spendere poco, perché pensa che Laura faccia una buona impressione ai giapponesi, perché vuole metterla alla prova...), accettare e così approfittare di un'ottima occasione.

Cristina

[Edited at 2009-10-30 13:38 GMT]


 
Laura Pelizzari
Laura Pelizzari
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Eh si Oct 30, 2009

Cristina Lo Bianco wrote:

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

si parla tanto di professionalità in questo forum - con gente che si inalbera all'ennesima potenza - e poi si consiglia a una neolaureata - con nessuna esperienza di interpretariato - di buttarsi? Sono esterrefatto...


Io non me ne intendo di interpretariato, però secondo me c'è una via di mezzo:

non professionale sarebbe per Laura accettare la proposta della signora fingendo una competenza e un'esperienza che non ha;

professionale sarebbe far presente alla signora la poca esperienza e, se lei nonostante tutto insiste nella proposta (perché vuole spendere poco, perché pensa che Laura faccia una buona impressione ai giapponesi, perché vuole metterla alla prova...), accettare e così approfittare di un'ottima occasione.

Cristina

[Edited at 2009-10-30 13:38 GMT]


Quoto.

Qua non si sta mentendo.


 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Abbiamo visto casi ben diversi da questo Oct 30, 2009

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:
si parla tanto di professionalità in questo forum - con gente che si inalbera all'ennesima potenza - e poi si consiglia a una neolaureata - con nessuna esperienza di interpretariato - di buttarsi? Sono esterrefatto...


Giovanni, non sono d'accordo su un punto.

A me, che sono forse uno tra quelli che qualche volta, come dici tu, in passato si è 'inalberato', sono piaciuti l'atteggiamento e le precauzioni prese da 'zan'.

Prima di tutto, tanto per cambiare, non solo si pone il problema della propria competenza, ma agisce con coerenza in base a quanto riteneva più corretto. Non se la sentiva - non importa che avesse torto o a ragione - e quindi non ha accettato l'offerta. Questo è perfettamente legittimo e molto comprensibile.
E' giovane, la vita è lunga, e ci saranno migliaia di occasioni, tra cui moltissime adatte alla sua esperienza, mano a mano che matureranno esperienza e fiducia nei propri mezzi.

Si tratta di trovare l'equilibrio tra capacità e fiducia , senza troppe paure ma, cosa abbastanza rara, senza buttarsi per fare poi solo danni a se stessa e al cliente.

I casi di risposte un po' polemica, e qualche volta brutalmente sincere, riguardavano altre persone che hanno partecipato a questo forum, presentatesi con 5-10-15 anni di esperienza, vantando competenza in 25 campi di specializzazione, vantando 3 lingue conosciute alla 'perfezione', per poi dimostrare che tale millantata esperienza non esisteva, perché hanno posto domande assolutamente da principianti (esempio classico: come posso fare una ricevuta per prestazione occasionale? avete un modello da mostrarmi? o roba di questo genere)

Ma come? con NN anni di esperienza? Le domande sono, o sarebbero state perfettamente legittime (a parte il fatto che esistono fonti di ogni tipo, in questo sito o altrove, e potevano documentarsi da sole), ma quello che ha scatenato delle proteste era il contrasto con gli anni di esperienza mostrati nel profilo.

Ecco, questo genere di cose hanno fatto sollevare, giustamente, qualche 'dubbio'.


Auguri a 'zan'
Gianfranco


[Edited at 2009-10-30 14:39 GMT]


 
Giovanni Guarnieri MITI, MIL
Giovanni Guarnieri MITI, MIL  Identity Verified
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Quando la via di mezzo è deleteria... Oct 30, 2009

Cristina Lo Bianco wrote:

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

si parla tanto di professionalità in questo forum - con gente che si inalbera all'ennesima potenza - e poi si consiglia a una neolaureata - con nessuna esperienza di interpretariato - di buttarsi? Sono esterrefatto...


Io non me ne intendo di interpretariato, però secondo me c'è una via di mezzo:

non professionale sarebbe per Laura accettare la proposta della signora fingendo una competenza e un'esperienza che non ha;

professionale sarebbe far presente alla signora la poca esperienza e, se lei nonostante tutto insiste nella proposta (perché vuole spendere poco, perché pensa che Laura faccia una buona impressione ai giapponesi, perché vuole metterla alla prova...), accettare e così approfittare di un'ottima occasione.

Cristina

[Edited at 2009-10-30 13:38 GMT]


quindi la nostra dovrebbe accettare il comportamento poco professionale della sua committente, facendo probabilmente una brutta figura? Pensi che sia un comportamento professionale, questo? A me sembra suicidio professionale...


 
Chiara De Santis
Chiara De Santis  Identity Verified
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sono d'accordo con Giovanni! Oct 30, 2009

e mi complimento con zan per il coraggio. Non è facile rinunciare ad un lavoro, di questi tempi, ma non si può "tentare". Non sono interprete, non ho studiato per farlo e sono convinta che non ci si può improvvisare. La professionalità è anche ammettere la propria inesperienza, con se stessi prima che con il cliente. I clienti diretti, spesso non sanno cosa vogliono perché non hanno idea di cosa c'è dietro un lavoro di interpretariato corretto. La nostra battaglia per la professionalità ... See more
e mi complimento con zan per il coraggio. Non è facile rinunciare ad un lavoro, di questi tempi, ma non si può "tentare". Non sono interprete, non ho studiato per farlo e sono convinta che non ci si può improvvisare. La professionalità è anche ammettere la propria inesperienza, con se stessi prima che con il cliente. I clienti diretti, spesso non sanno cosa vogliono perché non hanno idea di cosa c'è dietro un lavoro di interpretariato corretto. La nostra battaglia per la professionalità deve partire innanzitutto da ognuno di noi!Collapse


 
Giulia TAPPI
Giulia TAPPI  Identity Verified
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Più che d'accordo! Oct 30, 2009

Giovanni Guarnieri MITI, MIL wrote:

si parla tanto di professionalità in questo forum - con gente che si inalbera all'ennesima potenza - e poi si consiglia a una neolaureata - con nessuna esperienza di interpretariato - di buttarsi? Sono esterrefatto...


Mi stupisco anch'io, tanto più (e senza voler far polemica) che mi sembra che a PROZ l'interpretariato sia un po' il parente povero!


 
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