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E' possibile trasmettere l'ironia nel linguaggio scritto?
Thread poster: Francesca Pesce
Francesca Pesce
Francesca Pesce  Identity Verified
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Feb 26, 2010

Cari e stimati colleghi e colleghe,

da tempo mi sto rendendo conto che l'ironia è una di quelle sfaccettature dell'espressione che trova un veicolo ideale nel linguaggio parlato, che pochi in realtà riescono a trasmettere efficacemente per iscritto.

Per di più, l'ironia non sempre è traducibile facilmente. Quel che è ironico per una cultura, può risultare semplicemente offensivo per un'altra, o del tutto banale per un'altra ancora.

Questo avviene add
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Cari e stimati colleghi e colleghe,

da tempo mi sto rendendo conto che l'ironia è una di quelle sfaccettature dell'espressione che trova un veicolo ideale nel linguaggio parlato, che pochi in realtà riescono a trasmettere efficacemente per iscritto.

Per di più, l'ironia non sempre è traducibile facilmente. Quel che è ironico per una cultura, può risultare semplicemente offensivo per un'altra, o del tutto banale per un'altra ancora.

Questo avviene addirittura nell'ambito di uno stesso paese e di una stessa lingua, evidentemente per una differenza di sensibilità personale, di sense of humour, di capacità di mettersi in discussione o di ... auto-ironia, appunto.

Quali sono le vostre esperienze nel campo? Vi siete trovati in difficoltà nel vostro lavoro o nei rapporti con clienti, collaboratori o colleghi? Avete trovato soluzioni? Ritenete che l'ironia sia un veicolo adatto per comunicare?

Parliamone... cioè scriviamone, insieme.

Inizio io, non per fare la prepotente, ma visto che ci sono...

Io ho trovato che l'ironia è il mezzo migliore che ho per trasmettere il mio pensiero, soprattutto quello critico. Mi sono però resa conto, nel tempo, che se riesco a rendere piuttosto bene l'ironia nei testi che traduco (ad esempio quelli di analisi sui mercati finanziari), a volte capita che la mia ironia personale (cioè quella che uso per me e non nei testi tradotti) sia considerata offensiva dal lettore o dalla lettrice. La maggior parte delle reazioni però è totalmente diversa. In altri termini, la stragrande maggioranza dei miei interlocutori riesce a cogliere e, non solo condivide in pieno, ma apprezza anche.

Mi chiedo quindi: è una mia incapacità di veicolare a tutti lo stesso messaggio, oppure il limite è degli altri? Sono io che non mi spiego oppure sono gli altri, pochi, che non capiscono?

Da qui sorge un'altra domanda (forse sono troppe a questo punto): visto il rischio che qualcuno si possa offendere, l'ironia è da considerare in assoluto una forma di espressione deplorevole, e quindi meritevole di censura, oppure va sdoganata definitivamente una volta per tutte perché è una forma di espressione leggera e anche educata?
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Daniele Martoglio
Daniele Martoglio  Identity Verified
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La questione dell'ironia.. Feb 26, 2010

E come l'annosa questione del rimorchio.

Un troglodita muscoloso e belloccio, che approccia una donna dicendo "guu, urg, org, arg!" provocherà per lo più reazioni del genere "Oh.. ma come sei profondo. Ho sempre desiderato conoscere un'uomo con una così bella interiorità, cosi sensibile e intelligente."

Analogamente ogni tentativo fatto da un uomo che non è "il tipo" della donna rimorchiata, indipendentemente da que
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E come l'annosa questione del rimorchio.

Un troglodita muscoloso e belloccio, che approccia una donna dicendo "guu, urg, org, arg!" provocherà per lo più reazioni del genere "Oh.. ma come sei profondo. Ho sempre desiderato conoscere un'uomo con una così bella interiorità, cosi sensibile e intelligente."

Analogamente ogni tentativo fatto da un uomo che non è "il tipo" della donna rimorchiata, indipendentemente da quello che dirà, provocherà reazioni del tipo "vattene stupido".

Per par condicio la stessa storiella si può rigirare mettendo "uomo" al posto di "donna" e viceversa.

Mi sembra di avere letto anche degli studi in cui veniva evidenziato che se la persona "visualmente" ci piace, tendiamo ad attribuirle maggiore intelligenza di quanta ne abbia veramente, e viceversa.

Scagli la prima pietra chi non è caduto vittima di questo inganno (lo ammetto, lo ammetto, ci sono cascato, e più di una volta) finendo per risvegliarsi poi - come dicono i polacchi - con la mano nel vasino da notte

Cosa c'entra con l'ironia?

C'entra moltissimo. Quando leggiamo qualcosa scritto da una persona che conosciamo, la nostra tendenza a valutare in modo "positivo/negativo" le sue parole dipende moltissimo dall'atteggiamento verso questa persona. Se ci sta simpatico/a pensiamo: "Che divertente l'irona con cui scrive" - altrimenti: "Ma insomma, che sfacciataggine e mancanza di educazione! Al rogo ban! Bannatelo!"

Il fatto che nel parlato l'equivoco sembri minore a mio giudizio è legato soprattutto alla possibilità di interattività. Se io vedo che l'interocutore si annuvola, capisco che si è offeso, e posso agire per evitare il peggio. Invece scrivendo, l'ira cresce e quando vengo a saperlo è ormai troppo tardi...

Fateci caso che quando l'interlocutore è sconosciuto, davanti alla sua ironia inizialmente ognuno tende a mantenere un atteggiamento "aperto". Non condanna, non plaude. Fino a che nel nostro cervello questa persona viene collocata o tra i "buoni" o tra i "cattivi". In questo momento, anche gli scritti precedenti della stessa persona vengono riletti secondo questa chiave interpretativa...

Sono passati milioni di anni, ma rifacciamo sempre i meccanismi tribù mia/tribù nemica.

Astenersi dall'uso dell'ironia riduce, a chi ci ha incasellato come "nemico", la possibilità di offrire appigli per avercela con noi.

Ridurrà pure la possibilità, ma sai che palle? Mica si può scrivere di una piattezza ultrapoliticamente corretta solo per paura di essere bannati, in senso reale o metaforico.

Tanto nella vita bisogna morire, allora è meglio morire con la spada (della nostra ironia) in mano. Qualcuno dirà: "era un maleducato". Qualcun altro: "era Zorro".

Tanto è impossibile accontentare tutti

[Edited at 2010-02-26 11:46 GMT]
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Francesca Pesce
Francesca Pesce  Identity Verified
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necessitava Feb 26, 2010



 
Claudio Porcellana (X)
Claudio Porcellana (X)  Identity Verified
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E' possibile trasmettere l'ironia nel linguaggio scritto? Feb 26, 2010

hàhàhàhà
sei un mito Daniele!
se non ci fossi bisognerebbe inventarti

a parte gli scherzi, Francesca di profilo >
ci sono le faccine (smilies)
usiamole!


Claudio

P.S. peccato! avevo trovato uno splendido pesce di fronte ma non funziona qui, ma si può vedere qui
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hàhàhàhà
sei un mito Daniele!
se non ci fossi bisognerebbe inventarti

a parte gli scherzi, Francesca di profilo >
ci sono le faccine (smilies)
usiamole!


Claudio

P.S. peccato! avevo trovato uno splendido pesce di fronte ma non funziona qui, ma si può vedere qui
http://www.heartnsoul.com/ascii_art/fish.txt

[Modificato alle 2010-02-26 15:03 GMT]
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Luca Ruella
Luca Ruella  Identity Verified
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Ironia e sarcasmo Feb 26, 2010



'ironia è da considerare in assoluto una forma di espressione deplorevole, e quindi meritevole di censura


Assolutamente no. L'ironia è sintomo di intelligenza e di capacità di pensiero laterale.

E' il sarcasmo che può essere censurato, ma non bisogna confonderli.



[Edited at 2010-02-26 15:06 GMT]


 
Riccardo Schiaffino
Riccardo Schiaffino  Identity Verified
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Differenza tra ironia e sarcasmo Feb 26, 2010

Vado a memoria, quindi potrei sbagliarmi nei particolari, ma cito lo stesso:

"la differenza tra sarcasmo e ironia è come quella tra un rutto e un sospiro" (Hugo Pratt, Una ballata del mare salato).

Detto questo, un paio di cose:

1) A volte ci vuole anche il sarcasmo (dopo una bella sudata e una birra d'estate magari si rutta, non si sospira)

2) La gente in generale è troppo pronta ad offendersi per un nonnulla, immaginario o meno

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Vado a memoria, quindi potrei sbagliarmi nei particolari, ma cito lo stesso:

"la differenza tra sarcasmo e ironia è come quella tra un rutto e un sospiro" (Hugo Pratt, Una ballata del mare salato).

Detto questo, un paio di cose:

1) A volte ci vuole anche il sarcasmo (dopo una bella sudata e una birra d'estate magari si rutta, non si sospira)

2) La gente in generale è troppo pronta ad offendersi per un nonnulla, immaginario o meno



[Edited at 2010-03-04 15:13 GMT]
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Manuela Dal Castello
Manuela Dal Castello  Identity Verified
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né ironia né altro Mar 5, 2010

Riccardo Schiaffino wrote:

Vado a memoria, quindi potrei sbagliarmi nei particolari, ma cito lo stesso:

"la differenza tra sarcasmo e ironia è come quella tra un rutto e un sospiro" (Hugo Pratt, Una ballata del mare salato).

Detto questo, un paio di cose:

1) A volte ci vuole anche il sarcasmo (dopo una bella sudata e una birra d'estate magari si rutta, non si sospira)

2) La gente in generale è troppo pronta ad offendersi per un nonnulla, immaginario o meno



[Edited at 2010-03-04 15:13 GMT]



Riccardo, quoto questo messaggio perché noto che "altri" messaggi mancano.
E sull'ironia aggiungo questo:
1) si può rendere l'ironia nel linguaggio scritto, a patto di capirla e di essere bravi a tradurla nei termini e nei toni giusti.

2) "L'ironia è la gaiezza della riflessione e la gioia della saggezza" .
Anatole France


 
Francesca Pesce
Francesca Pesce  Identity Verified
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Guardavo un link sul giornale e ho visto una immagine familiare Mar 5, 2010

Poco fa sfogliavo Repubblica on-line e ho fatto una strana associazione di idee.

Non so se a qualcun altro fa lo stesso effetto.

Pare che nemmeno nel New Jersey sembrano avere il senso del ridicolo.


http://www.repubblica.it/persone/2010/03/05/foto/coprite_la_venere_di_milo_di_elisa-2517202/1/ ... See more
Poco fa sfogliavo Repubblica on-line e ho fatto una strana associazione di idee.

Non so se a qualcun altro fa lo stesso effetto.

Pare che nemmeno nel New Jersey sembrano avere il senso del ridicolo.


http://www.repubblica.it/persone/2010/03/05/foto/coprite_la_venere_di_milo_di_elisa-2517202/1/


Z.
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Daniele Martoglio
Daniele Martoglio  Identity Verified
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Rispondo alla domanda posta nel topic. Mar 7, 2010

Si Francesca, è possibile trasmettere l'ironia nel linguaggio scritto. Rispondo esattamente alla tua domanda, non desidero altro, non vorrei mai e poi mai che le mie reply stray from the posted topic. Io, quando rispondo a un topic, stick to the topic as introduced. So bene che to change the discussion, it is necessa... See more
Si Francesca, è possibile trasmettere l'ironia nel linguaggio scritto. Rispondo esattamente alla tua domanda, non desidero altro, non vorrei mai e poi mai che le mie reply stray from the posted topic. Io, quando rispondo a un topic, stick to the topic as introduced. So bene che to change the discussion, it is necessary to post a new topic ed io non ho questa necessita.

Si, è possibile trasmettere l'ironia nel linguaggio scritto. Come esempio fulgente che è possibile, posso riportare le parole di un pover'uomo che in Bielorussia provava a partecipare ad un forum, e in continuazione gli venivano segati i post. Il pover'uomo scrive (traduco dal bielorusso):


Egregio Direttore,

le sottopongo le mie riflessioni, sperando di non annoiarla. A volte la verità delle cose è nascosta, perchè osserviamo le cose dal punto di vista sbagliato.

Proverò ad essere breve: nella vita ci sono due tipi di cose: quelle che si fanno per piacere e quelle che si fanno per soldi.

Le cose che si fanno per piacere hanno una caratteristica fondamentale: la libertà. Che è la libertà di farle o di non farle. Di farle oggi o di farle domani. Di farle con libertà e spontaneità.

Quelle che si fanno per soldi (dette anche "lavoro") sono soggette a dei vincoli: non posso fare come mi pare. Devo attenermi a dei binari, che soffocano il piacere. Ecco io sono architetto e vorrei progettare aree giochi per bambini. Ma al lavoro mi obbligano a progettare acciaierie. Allora ogni tanto metto un'area giochi nell'acciaieria. Non passano che due o tre giorni che dal file condiviso autocad del progetto l'area giochi scompare.

Un po' mi dispiace, ma in fondo mi pagano per lavorare.

Alla luce di tutto questo, ho riflettuto sulla mia partecipazione a questo forum Bialorusso, che loda la gloriosa nazione Bialorussa. Di solito le mie parole sono utili per l'edificazione della nostra gloriosa nazione. A volte le mie parole sono un po' futili e scherzose. E ogni volta che le mie parole sono un po' futili e scherzose, talvolta addiritture ironiche, il mio post viene cancellato.

Pensavo che la mia partecipazione al forum fosse una delle attività del tempo libero. Che fosse una cosa che facevo per piacere. Con libertà, gioia e spontaneità.

Ma mi sono accorto che non è vero. E' come al lavoro: non posso fare nulla che esula dagli strettissimi binari dei miei obblighi e doveri.

Allora mi sono chiesto: Cosa succede? Al lavoro mi pagano!

Se partecipare a questo forum Bialorusso, che loda la gloriosa nazione Bialorussa, serve ad aumentare i profitti del gestore del forum (amici di paesi capitalisti dicono che i siti generano utili, ma non so bene se non sia una leggenda occidentale), allora io sono un lavoratore del forum.

In fondo i giornalisti scrivono articoli, i giornali si vendono, l'editore guadagna, e i giornalisti vengono pagati.

Del resto se un giornalista a metà di un reportage sull'inaugurazione del nuovo impianto per la lavorazione delle barbabietole aggiungesse che si sente triste perchè ha litigato con la ragazza, perderebbe il posto. Mica può scrivere quello che vuole, è lavoro, non divertimento!!!

Allora per questo scrivo a lei, signor Direttore del Forum Bialorusso, per chiederle: Quanto mi volete pagare?
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Francesca Pesce
Francesca Pesce  Identity Verified
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Grazie Daniele!!! Mar 7, 2010

Grazie Daniele, per:

1) essere rimasto perfettamente in topic
2) averci dato un fulgido esempio di come si possa eccetera eccetera.

Soprattutto, complimenti a questo povero signore Bialorusso! Chissà se la sua richiesta è andata a buon fine?

Z.


 
Claudio Porcellana (X)
Claudio Porcellana (X)  Identity Verified
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non so perché .. Mar 8, 2010

ma la replica di Daniele mi ricorda tanto la battuta del "lesto fante" di Dannunziana memoria ...


Claudio


 
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