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KudoZ activity (PRO) PRO-level points: 79, Questions answered: 130
Portfolio Sample translations submitted: 2
English to Italian: Front pages are changing their appearance: a look at how some newspapers are innovating (Julio Alonso)
Source text - English
From Paris to New York, and from London to New Zealand, and in Moscow and Indianapolis, newspapers’ front pages are undergoing changes that range from the subtle to the dramatic.
Perhaps one of the simplest, yet most dramatic has taken place at Le Monde, as traditional and inflexible in its ways as it is liberal in its editorial policy. The paper’s front page has changed for the first time in decades, dislodging Plantu’s daily drawing from its guaranteed spot in the upper half of the page, where it now competes for space with photographs.
Gerard Courtois, Le Monde’s new Managing Editor says the change was made because “Page one was overcrowded. Too many headlines and images, to the point of making it barely legible.”
The New York Times has also changed, but more subtly. Jack Rosenthal, a 26-year veteran of the newspaper, and now the president of The New York Times foundation, described the change last August as a way to open the front page: “For decades,’ he said, “ the front page of The Times each day packed 12 articles into eight narrow columns of type, relieved only by occasional photographs and maps.
“Page 1 in 1900 had nearly 10,000 words of text; in the 1950’s, about 4,500. […]” he said, whereas “ Page 1 today typically contains six articles, with about 2,200 words of text, arrayed in an artful vertical and horizontal mix, with three or four color illustrations and a box promoting five or six articles inside.”
But Rosenthal also had a complaint: “The same imagination that creates room on Page 1 for crystal-clear graphics could do so for more written background, context and insight.”
Translation - Italian
Da Parigi a New York, da Londra alla nuova Zelanda, a Mosca, e Indianapolis, le prime pagine dei quotidiani stanno subendo una serie di cambiamenti: dai più piccoli ai più macroscopici.
Forse, uno dei cambiamenti più semplici, ma certamente tra i più drastici, è avvenuto nel caso di Le Monde, quotidiano tanto tradizionale e inflessibile nella sua linea, quanto liberale nella sua politica editoriale. La prima pagina del quotidiano è cambiata per la prima volta dopo decenni, rimuovendo la vignetta quotidiana di Plantu dal suo spazio fisso nella prima metà della pagina, dove oggi si contende il posto con le fotografie.
Gerard Courtois, nuovo direttore editoriale di Le Monde, afferma che il cambiamento è stato fatto perché “la prima pagina era sovraccarica. Troppi titoli e immagini, al punto che era diventata quasi illeggibile.”
Anche The New York Times è cambiato, ma in maniera più sottile. Jack Rosenthal, giornalista del quotidiano da ventisei anni, e ora presidente della fondazione The New York Times, ha descritto il cambiamento avvenuto lo scorso agosto come un modo per dare ordine alla prima pagina: “Per decenni, la prima pagina di The Times ha raggruppato ogni giorni dodici articoli in otto strette colonne, alleggerite solo da foto e mappe occasionali.”
“Nel 1900, la pagina 1 conteneva quasi diecimila parole di testo; nel 1950, quasi quattromilacinquecento. (...) Oggi, la prima pagina contiene sei articoli, con circa duemiladuecento parole di testo, disposte in un’accurata miscellanea verticale e orizzontale, con tre o quattro illustrazioni a colori e un box che rimanda a cinque o sei articoli interni.”
Ma Rosenthal muove anche un rimprovero: “la stessa linea di pensiero che nella prima pagina dà spazio a una grafica pulita, cristallina, dovrebbe essere applicata anche agli articoli di fondo, agli approfondimenti e alle analisi.”
Spanish to Italian: Las empresas familiares en su laberinto rojo y negro (Carlos Soria)
Source text - Spanish
En el principio fue la empresa periodística familiar. Los periódicos nacían con nombre y dos apellidos. A sus fundadores –casi sin excepción hombres jóvenes con alma de aventura- les quemaba algo por dentro: era engrandecer a su ciudad, extender con el entusiasmo de los visionarios su fe en algo, influir y moldear el entorno, o hacer del progreso, la libertad, la industria o el comercio una aventura colectiva que despertara de su letargo a sus conciudadanos dormidos. A veces hasta se sentían bien pagado sólo con ver su nombre y sus dos apellidos estampados en letras de molde.
Solía darse es esos momentos fundacionales una situación comprometida y frustrante. El hombre que tenía los ideales y las ideas en la cabeza no solía tener demasiado dinero ni poseía el gusto ni la habilidad para las cuestiones comerciales, financieras y económicas que son la carne de la carne de un periódico.
De modo que las empresas periodísticas familiares nacían apoyadas en un doble pivote. Soñadores y poetas tenían que cohabitar ( a gusto o a regañadientes) con otros cofundadores, hombres prácticos y más descarnados que sentían la obligación y hasta el placer de plantar los pies en el suelo. Una doble raíz que casi siempre acecha la paz de muchas empresas familiares.
Después de unos primeros años duros y apasionantes, los periódicos sobrevivientes entraban en el vaivén de las sucesiones familiares. El periódico se transmitía de padres a hijos como una herencia valiosa, muchas veces como la joya de la corona más valiosa del patrimonio familiar.
La segunda generación encaraba con dignidad la misión histórica de la continuidad. La sombra de los padres era todavía larga, muy alargada, y todo – desde el escritorio al retrato del fundador, desde sus gestos y dichos hasta su incipiente leyenda- todo estaba todavía tan fresco que cambiar demasiado o contradecir la voluntad y el estilo de los fundadores hubiera removido los huesos del panteón familiar.
Translation - Italian
C’era una volta il quotidiano di proprietà familiare. I quotidiani nascevano con i nomi e i cognomi dei proprietari scritti per intero. I loro fondatori – di solito giovani dotati di spirito d’avventura – ardevano di passione: volevano migliorare le loro città, o far sì che il loro intuito servisse a una causa, a migliorare l’ambiente, o a risvegliare l’entusiasmo della comunità per il progresso, la libertà o lo sviluppo. A volte, si sentivano ricompensati vedendo i propri nomi stampati.
Anche in questi primi e cruciali momenti creativi, il senso di frustrazione serpeggiava strisciante. Spesso chi aveva intuizioni e idee non aveva né il denaro né l’inclinazione e la capacità di gestire i complessi aspetti commerciali che stanno alla base della gestione di un quotidiano.
Di conseguenza, i quotidiani nascevano spesso con una doppia anima: sognatori e poeti dovevano convivere – a volte volontariamente, a volte a malincuore - con uomini dotati di senso pratico, orgogliosi di stare con i piedi ben piantati a terra. Questo duplice aspetto ha spesso contribuito a sconvolgere la tranquillità di molte aziende a conduzione famigliare.
Dopo i primi anni duri, ma appassionanti, i quotidiani sopravvissuti entravano nella routine della successione famigliare. I padri lasciavano in eredità i quotidiani ai propri figli, come un lascito di inestimabile valore, e spesso come il gioiello più prezioso del patrimonio di famiglia.
La seconda generazione si sentiva obbligata a perpetrare la tradizione, quasi fosse un valore inviolabile. L’ombra dei fondatori continuava ad aleggiare, e il loro ricordo era ancora fresco. Tutto, dagli uffici dei fondatori, dai loro ritratti, fino alle loro parole e alle loro azioni, divenne parte della tradizione della società. Sarebbe stato un errore apportare troppi cambiamenti, o allontanarsi dallo stile e dai desideri dei fondatori.

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Considering my studies and my aptitudes, I’ll be extremely interested in making use of the experience I’ve developed in the field of translation and editing. Furthermore, I’ll be interested in the possibility to work autonomously, but always meeting deadlines.
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Aug 4, 2010