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            • cacciatore di tendenze (cool hunter)
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            • Il cool hunter è letteralmente un “cacciatori di tendenze”, un cacciatore di novità e, come Totò, di nuovi linguaggi: comunicativi, persuasivi e di rappresentazione I Cool Hunters (letteralmente “cacciatori di tendenze”) osservano e documentano i trends emergenti e in fase di formazione, anticipando le future necessità del mercato. Nata nei settori della moda, ma presto estesa a 360°, questa metodologia “non convenzionale” fornisce materiale utile a delineare, in anticipo sui tempi, gli orientamenti e i linguaggi “che verranno”. Attraverso una posizione intermedia tra produttori e consumatori, i Cool hunters maneggiano un contenuto informativo ad alto valore culturale ed economico, che orienta le aziende su bisogni, valori emergenti e su quei comportamenti di consumo che verranno tradotti in nuovi prodotti, nuovi servizi e progetti strategici di innovazione. C’è una bella differenza tra il cool hunter e il trend setter Il cool hunter risponde alla domanda “noio volevàn savuàr…” Una domanda di sapere destrutturata, anche disorientata, allargata a tutto il contesto, all’ambiente in cui ci muoviamo. Il cool hunter è un cacciatore di novità e, come Totò, di nuovi linguaggi: comunicativi, persuasivi e di rappresentazione. Ha il compito di tenere le antenne accese e i sensi attivati, in modo da cogliere per primo gli ormai arcinoti segnali deboli, i primi segni di una possibile tendenza del mercato, nel momento in cui questi iniziano a manifestarsi. Il cool hunter si deve trovare nel posto giusto al momento giusto, ovvero nel luogo in cui le nuove cose accadono, nel momento in cui accadono. Deve essere un collettore di stimoli, istintivo, avere abbastanza fiuto da farsi attrarre dalle cose giuste. Il trend setter risponde alla domanda “per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”, dà una sbirciata al futuro dell’azienda e contribuisce ad un primo disegno strategico, collabora nella selezione, tra le molte possibili, delle tendenze giuste per lo specifico progetto e per l’azienda nel suo complesso (se glielo chiedono…). Il trend setter indica gli orientamenti più forti e lavora con l’azienda per far convergere le risorse necessarie su una direzione comune. Ha il ruolo del tattico nelle regate: intuire la direzione del vento, scegliere il campo di regata e rispondere alle richieste dello skipper. Ed è questa responsabilità (letteralmente: abilità a rispondere) che sta determinando una certa diffusione di questa figura all’interno degli uffici marketing. Il trends setter, come il cool hunter, fa uso delle qualità tipiche del manager zen: “l’intuizione, l’immaginazione creativa, legge tra le righe e capta nuove strade”. Le ricerche classiche, i numeri, sono oggi un po’ meno capaci di descrivere il contesto sempre più fluido in cui ci muoviamo. Abbiamo visto recentemente il flop clamoroso nelle previsioni elettorali. L’approccio positivista è eccessivamente rigido rispetto al territorio della sua indagine. Quindi: il cool hunter possiede fiuto e una creatività fresca, che gli consentono di correre tanto e raccogliere tanti materiali. Va da sé che si deve trattare di giovani talenti. I cool hunter lavorano, per lo più, nel sistema moda e design: settori e prodotti maturi, nei quali l’innovazione è molto rapida e si concentra sugli aspetti di stile del prodotto e sulla comunicazione. Il trend setter possiede una creatività esperta, che gli consente di distinguere ciò che va tenuto e ciò che va buttato. Ha un ruolo di “riduttore di complessità”: deve riconoscere tra gli elementi emergenti quelli più solidi, ridurre le variabili del processo di innovazione, fino a renderle nuovamente governabili. In questo senso arriva a dare risposte molto pratiche: non solo quali direzioni intraprendere, ma fino a quali valori comunicare, quali parole utilizzare, quali colori e quali immagini. Il trend setter può intervenire anche all’interno di altri settori, per l’innovazione di prodotto in senso lato: anche in settori come le tlc, i trasporti, l’energia e la politica, laddove i processi e i rischi possono essere ancora più importanti. CR Selezione e Consulenza Risorse Umane - by Cristina Bufi Poecksteiner, M.A.
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            • La professione di cool hunter. Il cacciatore di tendenze è noto all’immaginario collettivo come una persona che gira il mondo osservando tutte le tendenze più cool del momento. Ma il cool hunter non è una professione qualsiasi, non è un semplice lavoro. È un vero e proprio modo di vivere. Il fenomeno dei cool hunter, esploso nel mondo della moda, si è ormai oggi diffuso a tutti i settori di mercato. Chi decide di intraprendere la professione di cool-hunter può lavorare sia come free-lance che per agenzie che si occupano di ricerche di mercato. Ci sono poi anche grandi realtà aziendali che hanno invece all’interno questa figura. Al termine dell’attività di ricerca, il cool hunter dovrà poi fornire al committente una serie di report su mode, linguaggi, e tendenze nel mercato-target di azione dell’azienda stessa. Le ricerche che vengono commissionate ai cacciatori di tendenze quindi possono spaziare dal fashion, allo spettacolo, eventi, new media, arte e cultura, design, musica, alimentazione, ecc. Un buon cool hunter è una persona curiosa, molto ricettiva, in grado di cogliere al volo i cambiamenti in atto, socievole, con una buona padronanza delle lingue straniere, e sicuramente dinamica e flessibile. Non sono i maghi a predire il futuro ma i cool hunter. - Business Intelligence Group Srl, Novara, by Cristina Bufi Poecksteiner, M.A.
            • l Cool Hunter (cacciatore di tendenze) è una figura molto recente: tutti i grandi marchi della moda se ne servono per dare nuovi stimoli a Designers e Stilisti nella creazione di prodotti innovativi. I Cool Hunter girano il mondo alla ricerca delle nuove tendenze: il solo apporto creativo dello Stilista non basta più per cogliere quelle novità che, all’interno dell’universo della moda, rappresentano il valore aggiunto di maggior rilievo. Comprendere i bisogni di una clientela che sempre di più considera l’abbigliamento come un modo per esprimere sé stessi, significa saper captare tutti gli aspetti, anche nascosti, legati all’evoluzione del gusto. Il Cool Hunter frequenta gli ambienti urbani e metropolitani che fanno più tendenza, luoghi in cui la contaminazione multiculturale permette di identificare quello che è cool, cioè quello che piace o piacerà di più. Questi elementi vengono raccolti e trasmessi dai Cool Hunter per costituire specifici orientamenti su ciò che deve essere prodotto. I Cool Hunter sono giornalisti, stilisti, creativi che “vendono” le loro osservazioni come input per i creatori della moda. I loro strumenti principali sono la macchina fotografica ed il taccuino degli appunti, il loro lavoro è un mix di comunicazione, osservazione e rielaborazione creativa. Diverse aziende “sguinzagliano” le loro équipe di cacciatori di tendenze in giro per il mondo, per ottenere le informazioni necessarie a progettare le collezioni da immettere sui mercati globali. - Fashion Engineering, Italy by Cristina Bufi Poecksteiner, M.A.
            • Il cool hunter (letteralmente “cacciatore di tendenze”) è la figura professionale che si occupa di viaggiare in tutto il mondo per individuare in anticipo fenomeni sociali, mode e tendenze, dando agli stilisti le informazioni necessarie per progettare nuove collezioni in linea con le più recenti evoluzioni del mercato e del costume. - Città dei Mestieri, Milano, Italy by Cristina Bufi Poecksteiner, M.A.
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